A fine novembre, l'EUIPO e la DG Fiscalità e Unione Doganale hanno pubblicato il report annuale relativo ai risultati ottenuti nella tutela dei diritti IP da parte dell'Unione Europea. La relazione (disponibile qui) riporta le principali informazioni relative ai sequestri di merci effettuati alle frontiere e nel mercato interno nel corso del 2022.

I dati sono stati segnalati, per quanto riguarda i sequestri alle frontiere, dalle autorità competenti degli Stati Membri mediante il sistema di informazione anticontraffazione e antipirateria COPIS e, in relazione ai sequestri nel mercato interno, dalle autorità di contrasto di 24 dei 27 Stati membri mediante l'IP Enforcement Portal (IPEP).

Sequestri effettuati alle frontiere

Il numero dei sequestri è diminuito di circa il 15% rispetto al 2021, così come si è ridotto il numero di articoli oggetto di sequestro (circa il 40% in meno). È, invece, aumentato il valore delle merci sottoposte a sequestro: si è infatti registrato un incremento di quasi 100 milioni di Euro (si è passati da 847 milioni nel 2021 a 943 milioni nel 2022).

Per quanto riguarda la tipologia di prodotti oggetto dei sequestri, anche per il 2022 i prodotti più economici sono stati tra i più sequestrati. Tra questi ritroviamo materiale da imballaggio, giocattoli, abbigliamento, altre bevande, etichette, cartellini e adesivi.

I procedimenti giudiziari instaurati a seguito dei sequestri, invece, hanno riguardato principalmente prodotti di consumo comuni, come abbigliamento e calzature, e prodotti di lusso, come borse, portafogli, gioielli e orologi. Il numero di procedimenti avviati nel 2022 è, tuttavia, diminuito di circa il 21% rispetto all'anno precedente: si è passati infatti da circa 125.000 procedimenti instaurati nel 2021 a 99.000 nel 2022.

Per quanto riguarda i paesi di provenienza degli articoli sequestrati, i principali importatori di merci che violano diritti IP sono stati Cina, Turchia e Hong Kong. Le categorie di merci più soggette a sequestro provenienti da questi paesi sono risultate essere, rispettivamente, materiale da imballaggio, abbigliamento e accessori per telefoni cellulari.

Infine, significativo è il dato relativo al rapporto tra i sequestri di prodotti contraffatti segnalati e il numero complessivo di merci equivalenti importate che hanno attraversato le frontiere dell'UE: nel 2022 sono stati sequestrati circa 0,44 Euro di merci contraffatte per ogni 1000 Euro di merci equivalenti importate.

Sequestri nel mercato interno dell'Unione Europea

Contrariamente a quanto avvenuto per i sequestri effettuati alle frontiere, il numero complessivo di merci sequestrate nel mercato interno dell'UE è aumentato di circa 14 milioni rispetto al 2021 (67 milioni nel 2022 contro 53 milioni nell'anno precedente), mentre il valore delle merci sequestrate è diminuito (meno 27 milioni di Euro, ovvero il 2% in meno rispetto al 2021).

Le principali categorie di prodotti oggetto di sequestro sono state sigarette, materiale da imballaggio, giocattoli e, infine, CD/DVD registrati.

Germania, Francia, Italia, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo hanno rappresentato quasi il 97% del totale dei sequestri effettuati nel mercato interno. Tra questi, il primo posto spetta all'Italia, responsabile di oltre la metà dei sequestri effettuati nel 2022 (quasi il 63% del numero complessivo di articoli sequestrati, pari al 55% del valore totale stimato delle merci oggetto di sequestro).

Conclusioni

Il report riporta infine i dati aggregati (sequestri alle frontiere e nel mercato interno dell'UE).

In particolare, nel 2022, sono stati sequestrati e quindi non immessi in commercio nell'UE circa 86 milioni di articoli falsi (il 2% in meno rispetto al 2021), per un valore complessivo di circa 2 miliardi di Euro (il 3% in più rispetto all'anno precedente).

I principali diritti IP violati sono stati i marchi (dell'Unione Europea, nazionali e/o internazionali), mentre le cinque categorie di prodotti più sequestrate sono state i giochi, il materiale da imballaggio, i giocattoli, le sigarette e i CD/DVD registrati.

Nota di merito per l'Italia che, con quasi il 50% del totale dei prodotti sequestrati (sia alle frontiere che nel mercato interno), pari al 33% del valore totale, si è aggiudicata la quota individuale più elevata a livello di volume, mantenendo così il primato nell'Unione Europea. Si conferma così l'utilità e l'efficacia degli strumenti di monitoraggio doganale e sequestro ai fini della protezione dei diritti IP, nel mercato europeo e in quello nazionale italiano.

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