Il 29 agosto scorso è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il Decreto 23 luglio 2020, che introduce finalmente la possibilità di costituire un pegno rotativo sui prodotti agricoli e alimentari DOP e IGP, inclusi i prodotti vitivinicoli e gli spiriti, con lo scopo dichiarato di fornire un sostegno alle imprese colpite dal crollo dei consumi nel settore Food & Beverage.

Ricordiamo che in passato era già stato fatto un tentativo di introdurre nel nostro ordinamento tale forma di garanzia (che per certi versi ricalca lo schema operativo del c.d. floating charge anglosassone), con la legge 119/2016. In quel caso, però, il pegno non possessorio non era mai divenuto in concreto utilizzabile a causa della mancata implementazione della normativa di attuazione.

Il Decreto Cura Italia e il successivo Decreto attuativo del Mipaaf sanano quindi questa situazione e rendono fruibile l'istituto in questione anche per il settore vinicolo, con grandi vantaggi soprattutto in termini di pronta utilizzabilità.

Questa tipologia di pegno ha infatti due caratteristiche fondamentali, che lo dovrebbero rendere particolarmente attrattivo per le imprese.
Si tratta innanzitutto di un pegno "non possessorio" in quanto per la sua costituzione non è necessario lo spossessamento del bene da parte del debitore, lasciando così inalterata la possibilità di stoccare il vino nel contesto del processo di invecchiamento. Ed è inoltre un pegno "rotativo", nel senso che il debitore può sostituire i beni originariamente dati in garanzia con altri di uguale valore dandone preventiva notizia al creditore, senza alcuna necessità di modifica della garanzia originariamente costituita.

Da ciò deriva sia una facilitazione nella costituzione del pegno stesso (dal momento che non sarà più necessario porre in essere gli adempimenti previsti per la costituzione del pegno ad ogni mutamento o sostituzione del prodotto oggetto del pegno), sia la possibilità per le aziende di valorizzare i prodotti vitivinicoli ancor prima che gli stessi vengano commercializzati (ossia quando ancora stoccati in magazzino).

In definitiva, la speranza è che questo nuovo istituto (che, per lo meno per quanto risulta il settore vitivinicolo, è già interamente fruibile, dal momento che il Mipaaf ha già provveduto ad adeguare l'infrastruttura informatica del registro telematico SIANSistema Informativo Agricolo Nazionale) possa facilitare l'accesso al credito per le imprese di settore, abbassandone il costo.

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